EPILOGHI

Daniele Nunziato, Psicologo e Psicoterapeuta

Pubblicato mercoledì 16 marzo 2016

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È passato circa un mese dal nostro ultimo incontro. Sara mi guarda ed accenna un sorriso a mezza bocca. Sembra quasi volermi rassicurare, dicendomi che è andato tutto bene. Non ha avuto particolarmente male, anche se a un certo punto aveva una gran voglia di vomitare. La mamma, piuttosto, dice di essersi sentita giudicata in reparto, soprattutto non le sono piaciuti gli sguardi e i commenti di un paio di infermiere. A lei però non importa. Vuole raccontarmi della scuola e di una sua cara amica. Anzi, mi chiede se possiamo vederci per un po’, così, per parlare.
Più tardi, nel salutarci, il suo sorriso mi sembra più ampio… o forse lo spero.

ovvero

All’inizio suo papà era furioso. Continuava a ripetere che in casa sua certe cose non sarebbero successe. Poi Sara ha parlato con suo fratello. Non è stato facile, ma alla fine sono rimasti in silenzio, abbracciati ai bordi del letto. Da allora i suoi genitori sono più tranquilli, e lei li sente molto vicini. Si descrive ancora un po’ confusa, ma ha preso la decisione più importante… e ha anche smesso di fumare. Al suo ragazzo non vuole ancora pensare, anche se i loro genitori si sono già incontrati. Per adesso vuole fare un passo alla volta. A proposito, mi chiede se posso accompagnarla nell’altra stanza: le hanno detto che deve ritirare l’agenda della gravidanza.

Estratto da Nunziato D. (2016), Psicologia Consultoriale: tutela della salute fra etica, norma e prassi in “Lo Psicologo, tra l’essere e il fare. Problemi di deontologia applicata alla professione psicologica. Volume 1” a cura di Calvi, Presutti, Zara, Edizioni PubliEdit, Cuneo. 

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